Quali libri leggerete durante queste vacanze? Ecco qualche titolo che ci ha colpito particolarmente e che vogliamo condividere con voi.
Silvia Piccin raccomanda tre titoli molto diversi fra loro: “Il gabbiano Johnathan Livingstone” di Richard Bach, “Attraverso la cruna dell’ago” di Bernard Lievegoed e“L’arte di fare domande” di Edgar Schein. E spiega: “Il gabbiano Johntan Livingstone” è un bel romanzo che racconta del viaggio alla scoperta di noi stessi e del nostro potenziale. “Attraverso la cruna dell’ago” invece è un racconto autobiografico di Lievegoed, fondatore del NPI, l’Istituto pedagogico olandese che lavora sullo sviluppo individuale e organizzativo. Mi ha affascinato entrare nella sua vita e scoprire la personalità di quest’uomo, esplorare il suo passato e vivere attraverso il suo racconto gli eventi che lo hanno portato a conoscere l’antroposofia e a fondare l’istituto di cui è padre. Diverso il motivo per cui consiglio “L’arte di fare domande”. La nostra cultura è basata sul “dire”, piuttosto che “sull’ascoltare e sul domandare”. E questo libro offre nuove prospettive con cui guardare all’incontro e alla comunicazione con l’altro. Come possiamo dare attenzione alla persona che abbiamo di fronte e accoglierla per ciò che è e instaurare con lui o lei un rapporto di fiducia? Come ci possono aiutare le domande a creare una relazione reciproca e autentica con l’altro?”
La proposta di Ilaria Buccioni è “L’ordine del tempo” di Carlo Rovelli: “un bellissimo libro di fisica, molto semplice. Parla infatti dell’esperienza del tempo come mistero per ogni essere umano, perfino per gli scienziati.”
Elena Crudo invece consiglia decisamente “La società della stanchezza” di Byung Chul Han. “Rileggendo questo libro dopo anni, lo trovo molto attuale e una meravigliosa descrizione dei momenti di Presencing.” Se volete saperne di più a questo link trovate un bel pezzo. Nel frattempo, lasciatevi ispirare da questa citazione: “È solo l’uccello incantato che può covare l’uovo dell’esperienza – dice il filosofo Walter Benjamin – La capacità di posare uno sguardo incantato su ciò che ci circonda, è una capacità di attenzione profonda, contemplativa, a cui l’ego iperattivo non ha più alcuna via d’accesso.”
Infine, il suggerimento di Valentina Catena, che raccomanda “Let your life speak” di Parker Palmer. “È un libro che mi ha colpito molto perché, secondo me, descrive veramente bene quel malessere che a volte nasce quando noi decidiamo cosa dovrebbe essere la nostra vita prima ancora di viverla, quando creiamo degli ideali e delle immagini di noi che rispondono più a delle nostre proiezioni che a chi noi veramente siamo. Nasce da una storia reale, dalla biografia di Parker Palmer, che racconta come lui sia dovuto passare attraverso un momento di dolore e depressione per creare quello spazio di vuoto che gli permettesse di vedere emergere un suo nuovo percorso e cammino. Perché è solo attraverso la creazione di quel momento di silenzio interiore che la realtà di chi noi siamo destinati ad essere può emergere. Il libro è ricco di metafore, è molto piccolo, molto facile da leggere e anche molto leggero, nonostante il tema possa non farlo sembrare tale. Lo consiglio a tutte le persone che stanno vivendo una transizione, che vogliono trovare un momento di ispirazione, per poter guardare al proprio percorso con occhi diversi.”
E voi, che libri ci consigliate?