Quale posizione vogliono prendere le aziende, le banche e il sistema finanziario nella società? Cosa vogliono fare per l’iniquità sociale e i problemi ambientali? A porsi la domanda è Katrin Kaufer, senior research fellow del MIT di Boston, che, anticipando il suo arrivo in Italia, dichiara: “è tempo di capire se le banche e il sistema finanziario vogliono essere parte della soluzione o aspettare di essere colpiti da questi problemi. Le banche infatti definiscono il nostro futuro perché decidono quali progetti e iniziative finanziare. Quindi il nostro benessere dipende da come stabiliranno di affrontare le sfide che si stanno ponendo. Perché questo è un fattore di rischio anche per loro e non si tratta quindi di essere buoni, ma di affrontare la realtà, di avere il coraggio di riconoscere i bisogni della società e comprendere che si tratta di una grande opportunità di innovazione.”
Per la presidente del Presencing institute. la nuova campagna pubblicitaria della Nike, che ha scelto come testimonial Colin Kaepernick, ex quarterback di football che ha subito gli attacchi di Trump per aver protestato contro l’ingiustizia razziale inginocchiandosi durante l’inno nazionale americano prima delle partite, è un esempio di come il business possa scegliere di prendere una posizione rispetto a temi importanti per la società.
“Serve creare un movimento per riunire le persone che sentono il desiderio di portare un cambiamento – riprende – Per questo al MIT e al Presencing Institute stiamo cercando di sviluppare un modello alternativo di pensiero che sposti le economie da un ego-sistema, incentrato solo sul benessere dei singoli, a un eco-sistema che, oltre agli interessi personali, che sono importanti e devono restare un driver, adotti anche una visione più allargata che includa le comunità e consideri l’impatto delle azioni sul pianeta.”
Porta come esempio una citazione del fisico quantistico David Bohm, “I nostri pensieri creano la nostra realtà, ma poi si dimenticano di averlo fatto”. Quindi se il modo in cui ragioniamo crea il nostro comportamento, non possiamo non affrontare questo punto. Cosa pensiamo dell’economia? Come deve essere una società sana?
Per Katrin Kaufer quello che ad esempio fanno le persone con il proprio denaro, dove lo depositano, come lo investono ha un impatto sulla società. Perché le banche definiscono il nostro futuro, ma noi siamo tutti piccoli banchieri e siamo tutti responsabili degli effetti che i nostri investimenti possono portare. E questa è la linea di partenza: dobbiamo essere consapevoli di ciò che facciamo con il nostro denaro. E questo vale anche per il business.
“Bisogna chiedersi: quale impatto vuole avere questa azienda nel mondo? E quindi l’innovazione poi potrà partire da questa prospettiva. Certo operare secondo la triplice bottom line (profit-planet- person) non è vero che fa arrivare agli stessi livelli degli altri approcci di business. Perché perseguire solo il profitto è una cosa, ma considerare anche l’impatto dell’azienda è molto più complesso. Quindi muoversi verso un approccio eco-sistemico significa non massimizzare più come prima nel breve periodo, ma raggiungere un profitto più sostenibile e solido nel lungo periodo, che tiene in considerazione la società in cui l’azienda opera.”
Il cambiamento per la ricercatrice del Massachusetts Institute of Technology è già in atto, ma affinché avvenga una vera trasformazione, soprattutto nelle banche, bisognerà aspettare. E infatti mette in guardia: “Il nostro sistema finanziario è così guidato dalla politica e da sistemi di potere che ha bisogno di una sorta di rivoluzione e questa potrà avvenire solo attraverso una nuova crisi finanziaria. Lo abbiamo visto tra il 2008 e il 2009, improvvisamente la questione è diventata un argomento centrale. Ma purtroppo, per avviare una seria discussione e affinché si possa assistere ad una vera apertura verso nuove idee, bisognerà aspettare la prossima crisi finanziaria. Quindi personalmente il mio obiettivo nel frattempo è sviluppare progetti di ricerca, modelli e buone pratiche, che diano una visione diversa di come ripensare all’intero sistema. Per questo nel frattempo è importante portare avanti il dibattito e il confronto.”