Nel precedente post [Parte 1] abbiamo parlato della trasformazione del mondo economico, e non, visibile agli occhi di ognuno di noi. Abbiamo anche individuato nell’engagement e nella co-creazione delle parole chiave per lanciarsi in un nuovo modo di fare impresa.
Che l’engagement abbia un impatto effettivo sul business è ormai provato e risaputo. Comprendere invece quali modalità attivare per portare realmente un’organizzazione ad alti livelli di engagement è un argomento ben più fumoso: si è scritto molto, molte ricette e molti consigli. Credo che non ci sia una soluzione per tutti, e soprattutto non ci siano soluzioni veloci. Ci sono una serie di evidenze di cui però diviene importante esserne consapevoli. Tra tutte? Il management 1.0 è l’unica tecnologia degli anni ’70/80 che ancora usiamo. A quei tempi c’era il commodore 64 e dell’engagement non se ne parlava proprio.
Oggi ci sono i-pad, i-phone, fuel bands, google glass, social network..
E il management? E’ rimasto il commodore 64 nella stragrande maggioranza dei casi.
In un contesto di iper-competizione come quella attuale, non si può non sviluppare una tecnologia sociale che attivi concretamente il fondamentale vantaggio competitivo dato dall’engagement. Il next level per le organizzazioni è la collaborazione: ci sono aziende che ne hanno già un bisogno disperato, altre meno. Ma se si vuole realmente fare il salto di qualità non è un fatto di “farlo o non farlo”.. ma di come e quando farlo.
Le nuove generazioni sono alle porte e per loro il peer-to-peer, l’impegno sociale, la collaborazione sono modalità e approcci intrinseci nella loro esperienza di adolescenti e studenti. La tecnologia rende la collaborazione sempre più possibile e pervasiva. E le aziende si trovano nel dilemma di raccontare “le persone al centro”, lasciando però questa affermazione appesa ai muri e meravigliarsi di avere problemi di engagement.
Chi vuole fare la differenza? Deve pensare a un modo per sviluppare una nuova tecnologia manageriale: Il manager collaborativo. Senza lasciarsi ingannare da facili scorciatoie date dalla tecnologie “social”: è un tema di persone, comportamenti e nuovi modi di fare impresa, dove la tecnologia diviene un mezzo importante ma sempre mezzo rimane. La sfida è co-creare con il proprio team, la propria divisione, la propria azienda.
