Lavorare da remoto, lavorare da casa: quello che viene comunemente chiamato “smart working” è ormai diventato una consuetudine per molti.
Ma siamo davvero smart in questo modo di lavorare?
Il digitale è venuto in soccorso a tanti professionisti come un supporto prezioso e mezzo imprescindibile per portare avanti progetti e comunicazioni. Le riunioni possono continuare a svolgersi, la conoscenza viene messa in circolo, il lavoro procede e le idee si trasformano in realtà. Sicuramente “testa” e “mani” sono sempre attive.
Ma in tutto questo, non dobbiamo dimenticarci il cuore.
Come Peoplerise ci piace avere cura delle organizzazioni a tre livelli: testa, cuore e mani. E, ora più che mai, sentiamo l’importanza e la responsabilità di mantenere l’attenzione accesa sulla dimensione del cuore, delle emozioni e dei vissuti, positivi e negativi, che ogni giorno ci accompagnano.
Sono tante le ore davanti ai monitor e le video conference una dietro l’altra. Come professionisti, siamo ghiotti di suggerimenti e indicazioni su quali siano le migliori piattaforme online e le tecniche per gestire al meglio gli incontri in digitale. Il nostro invito è quello di dedicare altrettanta cura alla connessione con la propria parte emotiva, con ciò che alimenta il nostro benessere e lo sviluppo di relazioni autentiche, sia con chi sta dall’altra dello schermo, sia con i nostri cari che si trovano nelle altre stanze di casa.
Come Peoplerise abbiamo attivo un laboratorio continuo su come essere smart with heart, per abbracciare un modo più completo di lavorare, che comprenda sempre anche la parte più “umana” di noi.
Noi siamo partiti da quello che ci faceva sorridere, da momenti divertenti e piccole esperienze di benessere, e abbiamo raccolto i nostri aneddoti sulla nostra pagina facebook.
Se l’idea di un mondo smart with heart ti risuona, raccontaci la tua esperienza nei commenti ai post. Sarà un bel modo per apprendere insieme!