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Come abitare il New Normal?

“Dopo il Covid-19 il mondo non sarà più quello di un prima. Non torneremo indietro, ma costruiremo una nuova normalità”. Sono ragionamenti che si fanno strada sempre più frequentemente nei nostri discorsi, sia online che offline. Ma esattamente: qual è il percorso verso il New Normal? Vi raccontiamo quello che stiamo osservando.

 

Quali novità in questi mesi?

 

Per cause di forza maggiore abbiamo dovuto trovare nuove modalità per incontrarci, nuove misure per mettere in sicurezza la produzione, per gestire i team di lavoro a distanza. In molti casi si è trattato di soluzioni temporanee, che non vedevamo l’ora di abbandonare per tornare ai processi precedentemente rodati e consolidati. Ma non è sempre così. C’è dell’altro:

 

“Da noi le persone hanno iniziato naturalmente a interfacciarsi direttamente con chi adottava processi più snelli, con chi faceva accadere le cose”
C’è chi ha scoperto che le cose potevano anche essere più semplici.

 

“Il mio team si è auto organizzato ed ha preso varie iniziative in autonomia. Ad esempio, ha riadattato una piattaforma di gaming online per far circolare le informazioni internamente”
C’è chi, davvero, ha trovato soluzioni creative in tempi di crisi.

 

“Ora che abbiamo sperimentato la praticità del digitale, mai più faremo 100 km per una riunione di routine!”
C’è chi, dopo aver sperimentato il lavoro da remoto, non vuole più tornare indietro.

 

Photo by James Pond on Unsplash

 

I SEMI DELL’INNOVAZIONE

 

Queste sono solo alcune delle storie che abbiamo raccolto in questi mesi di dialogo e confronto con i nostri clienti. Con loro abbiamo assistito, e in alcuni casi partecipato, a molte sperimentazioni e all’attuazione di soluzioni creative e inusuali.
Come ci ricorda la sociologa Marinella Sclavi, è nell’insolito che troviamo i segnali più importanti. Lavorando fianco a fianco con i nostri clienti ci siamo stupiti e meravigliati nello scoprire, in questi dettagli, i semi dell’innovazione che, se opportunamente accolti, curati e nutriti, possono davvero fare la differenza in una trasformazione generativa.

 

U. Retrospective: un filo strategico tra pensiero ed azione

 

Nel momento dell’emergenza ci siamo concentrati sulla gestione della crisi, preoccupandoci di reagire in modo efficace e tempestive. Abbiamo creato dei Crisis Team per garantire la sicurezza di tutti e promuovere una comunicazione interna puntuale.

 

Ora che le fasi si susseguono verso il cosiddetto New Normal ci troviamo davanti ad una scelta. Possiamo continuare a correre. Oppure possiamo fermarci un attimo e tessere il filo strategico tra pensiero e azione.

 

Un’analisi retrospettiva attenta e puntuale può catturare e nutrire la carica trasformativa di quello che abbiamo sperimentato di nuovo e inusuale nei mesi scorsi. Noi utilizziamo uno strumento che abbiamo chiamato U.Retrospective, perché combina la linearità degli strumenti agile con la profondità e l’impatto della Teoria U

 

Al “Cos’è successo? Cos’è andato bene? Cos’è andato male?” accompagniamo domande elaborative come

 

“Quali emozioni ci hanno accompagnato in questo periodo? Come hanno condizionato le nostre azioni? Quali nuove domande sono emerse per il nostro modo di lavorare insieme? Quale futuro vediamo emergere?”

 

Solo a partire da un profondo sense-making condiviso, che prenda in considerazione non solo gli eventi accaduti, ma anche i sentimenti e gli schemi mentali che hanno portato a questi eventi, sarà possibile promuovere davvero un cambiamento radicato che apprenda dall’esperienza e guardi verso il futuro in modo nuovo.

 

Resilienza e New Normal

 

La voglia di tornare alla “normalità” è tanta. Sono tante le cose che non vediamo l’ora di lasciarci alle spalle. Ma teniamo d’occhio anche ciò che potremmo voler tenere e le nuove domande che si sono aperte.

 

Resilienza non è solo resistenza, non è solo “sopportare lo straordinario nell’attesa che tutto torni alla normalità”. Resilienza è anche e soprattutto adattamento, sviluppo e trasformazione

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