Antonio Di Stefano
Mi sento un giovane sessantunenne, sono sposato con Adriana, assieme abbiamo dato alla vita Carlotta Ester che ci ha donato a sua volta due splendori di nipoti: Alberto, un 2003 in pieno Sturm und Drang, e Sirio, un 2019 da sbaciucchiare in continuazione. Ci fanno compagnia una bassotta di nome Flika e due gattoni: Zoe e Mr.Bean.
Sono da sempre in ricerca e sperimentazione per approfondire, comprendere ed entusiasmarmi delle capacità di creare bellezza di noi esseri umani, anche nei luoghi in cui lavoriamo. Ho fondato Peoplerise assieme ad un gruppo di amici nel 2009 e Peoplerise rappresenta finora il mio più bel progetto di lavoro e di amicizia. Sono un Peopleriser!
Da oltre 40 anni accompagno le organizzazioni nelle loro trasformazioni, sono dinamiche complesse che mi appassionano e mi fanno fortunatamente sentire sempre un principiante: non posso mai viaggiare con il pilota automatico ma la testa, il cuore e le mie mani debbono essere sempre connesse nello spazio comune nel quale mi trovo con l’altro. E’ uno spettacolo che continuo a guardare con bocca spalancata, occhi sgranati e quel non so ché nello stomaco.
Sono convinto che la metafora meccanicistica con la quale descriviamo ed agiamo nelle organizzazioni e che io ho utilizzato per gran parte della mia vita lavorativa non esprima per niente l’essenza di un’impresa. La sua biologia e la sua spiritualità la rendono un essere vivente che per prima cosa va amato in tutta la sua pienezza.
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“Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all’amore il resto è niente.” Giorgio Gaber
