Nel post precedente abbiamo iniziato ad esplorare il mondo delle auto-organizzazioni, così come raccontate da Laloux nel libro Reinventare le Organizzazioni.
Cosa sono e quali sono le loro peculiarità?
A diverse modalità di collaborazione, corrispondono tipologie di organizzazione differenti.
Iniziamo oggi con l’esplorare L’ORGANIZZAZIONE ROSSA.
I primi esempi di tale organizzazione risalgono a circa 10.000 anni fa con la nascita dei primi “proto-imperi” e le prime forme di vita organizzativa.
L’ego individuale è completamente emancipato, si producono le prime differenziazioni di ruolo e divisione del lavoro. C’è il capo, e ci sono i soldati. Inizia la schiavitù. Emergono territori governati da tribù che raggruppano anche decine di migliaia di persone. Esiste anche ai giorni nostri sia in aree tribali che in aree particolarmente povere della società moderna.
le caratteristiche
Nell’Organizzazione Rossa, la metafora organizzativa è il Branco di Lupi.
Le leadership si presenta come predatoria e la struttura organizzativa è semplice.
Ai giorni nostri potrebbe essere associata alle bande di strada, alla mafia, seppur con qualche adattamento alla vita moderna.
Il capo è colui che detiene il potere e deve dimostrarlo senza alcun segno di vulnerabilità o dubbio. Per dare stabilità il capo si circonda di membri di famiglia e compra la loro lealtà condividendo il “bottino”. Ogni membro della famiglia si assicura che le persone sottostanti siano allineate. In generale, mancano gerarchia e ruoli formali, e tale organizzazione non ha elevata scalabilità per tale motivo. La struttura è dunque estremamente semplice, informale e il leader è in contatto con tutti gli input e le esigenze provenienti dall’esterno. Da un punto di vista organizzativo, la struttura che si genera in questa fase può essere paragonata allo stadio “pioneristico”: una struttura semplice tipica di una organizzazione neonata.
Sebbene queste organizzazioni in determinati ambienti possano essere molto potenti, esse sono di fatto fragili e instabili. Il capo deve sempre ricorrere a dimostrazioni pubbliche del proprio potere e gestire tramite la paura e la sottomissione l’organizzazione. Storie “mitiche” relative al suo potere girano con frequenza per assicurare che i “soldati” mantengano la propria linea di condotta.
La fase pioneristica (Lievegoed, 1973)
il modello decisionale
Il contesto in cui si adattano meglio è il non ordinato, nel dominio del caos. Si tratta di organizzazioni scarse nel pianificare e fare strategia, ma molto reattive a nuove opportunità: adatte a situazioni caotiche (guerre civili, stati falliti) ma con scarsa capacità di gestire reale complessità. Una particolarità è legata al fatto che il contesto caotico spesso è considerato potenzialmente adatto per produrre reale innovazione. E ciò non sorprende in quanto il modello decisionale proposto nel Cynefin Framework è legato ad agire – percepire – rispondere. La necessità di uscire velocemente dal caos richiede immediate sperimentazioni e ciò può effettivamente produrre reale innovazione. Organizzazioni che volessero sperimentare innovazioni veloci e dirompenti potrebbero creare “spazi di caos” ad hoc con bassa burocrazia e formalità.
Dopo avervi presentato l’organizzazione rossa, nel prossimo post passeremo invece ad esaminare l’organizzazione ambrata.
Parte 2: Organizzazione Ambrata >>
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